perdonare
av. 1226; lat. mediev. perdōnāre, prob. da condonāre, con cambio di pref.
FO
1a. v.tr., non tenere più in considerazione una colpa, un’offesa abbandonando ogni risentimento: perdonare qcs. a qcn., perdonare le offese, i torti subiti | non perdonarla a qcn., conservare rancore nei suoi confronti, anche aspettando l’occasione per vendicarsi
1b. v.tr., rinunciare a punire il responsabile di una colpa, di un danno, di un torto e a vendicarsi: lo perdono del, per il male che mi ha fatto
1c. v.tr., rimettere i peccati, condonare una colpa commessa contro la legge divina: Dio perdona i nostri peccati | Dio lo perdoni!, abbia pietà di lui
1d. v.tr., rinunciare a dare la giusta punizione: i genitori gli perdonano ogni capriccio; trattare con comprensione: bisogna perdonarlo per l’esuberanza | BU condonare: perdonare due anni di carcere
2. v.tr. FO estens., spec. in formule di cortesia, scusare: mi perdoni il disturbo; perdoni la mia sincerità; chiedendo informazioni e sim.: perdoni, dov’è l’ufficio postale?
3. v.tr. LE risparmiare qcs. a qcn.: Amor, ch’a nullo amato amar perdona (Dante)
4a. v.intr. (avere) FO concedere il perdono: perdonare a qcn.; Dio gli perdoni
4b. v.intr. (avere) FO spec. in espressioni negative, risparmiare, evitare di infierire: è uno che non perdona | una malattia, un veleno che non perdona, mortale
Il dizionario di italiano dalla a alla z