schià|vo
agg., s.m.
sec. XIII; lat. mediev. sclavu(m), dal gr. biz. sklabós propr. “slavo”, per via del commercio di schiavi di origine slava nel Medioevo.
AU 1. agg., s.m., spec. in passato, che, chi era privo della libertà personale e dei diritti civili, in quanto legalmente assoggettato al dominio e all’arbitrio di un’altra persona che aveva il diritto di sfruttarlo al pari di un bene economico: commercio, traffico di schiavi 2. agg., estens., privo di libertà politica, di autonomia, di indipendenza; asservito, sottomesso: popolo schiavo 3. agg., fig., iperb., di qcn., soggetto alla volontà e all’autorità di un’altra persona, non libero di disporre liberamente di sé o, anche, soggiogato interamente da una passione, da un vizio, da una consuetudine e sim.: è schiavo della moglie; essere schiavo del fumo; anche s.m.: fa tutto ciò vuole lei, è il suo schiavo 4. agg. TS tecn. in un servosistema, di ciò che è collegato con asservimento 5. s.m. OB in formule di saluto ossequioso: schiavo vostro! 6. agg. OBLE slavo, spec. con riferimento ai territori posti sulla costa orientale dell’Adriatico: il mar schiavo e il tosco (Ariosto)
Polirematiche
mercante di schiavi loc.s.m. CO chi compra e vende persone ridotte in schiavitù; negriero sandalo alla schiava loc.s.m. CO s. legato con lacci che salgono oltre la caviglia.
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