siringa
1592; dal lat. tardo syrĭnga(m), var. di syrinx, -ingis, dal gr. súrigks, -iggos; nell’accez. 6 cfr. lat. scient. Syringa.
AD
1. TS mus. strumento a fiato in uso presso i pastori dell’antica Grecia e ancor oggi presso alcuni popoli asiatici e sudamericani, formato da una serie di canne di lunghezza decrescente legate l’una accanto all’altra in modo che le imboccature risultino sullo stesso livello
2. AD strumento, spec. di vetro o di plastica, costituito da un cilindretto cavo, graduato sulla superficie esterna, munito a un’estremità di un beccuccio in cui si innesta un ago forato, e aperto all’altra estremità per potervi introdurre uno stantuffo, usato per iniettare liquidi medicinali nell’organismo o per prelevare sangue e altri liquidi organici da analizzare
3. CO arnese da cucina, formato da un cilindro con stantuffo e un beccuccio a forma di cono, usato per introdurre le creme nei dolci o per decorarli
4. TS tecn. dispositivo a stantuffo che, caricato con olio o grasso, viene usato per lubrificare gli ingranaggi e altre parti di apparecchiature meccaniche
5. TS relig. cannuccia d’oro con cui, un tempo, il papa, durante le messe solenni, sorbiva dal calice il vino consacrato
6. TS bot. pianta arborea o arbustiva, del genere Siringa, con foglie caduche, fiori variopinti raccolti in grappoli, frutti a capsula, diffusa in Europa e in Asia | con iniz. maiusc., genere della famiglia delle Oleacee, cui appartiene il lillà
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