cac|cià|re
v.tr.
in. XIII sec.; lat. *captĭāre, freq. di capĕre “prendere”.
FO 1. FO inseguire un animale per catturarlo o ucciderlo: cacciare i cervi, il cinghiale; ass., andare a caccia: cacciare in riserva| CO inseguire, braccare qcn.: la polizia sta cacciando il bandito 2a. FO mandare via, scacciare, allontanare con decisione o violenza da un luogo, da un incarico, ecc.: cacciare qcn. fuori di casa, dal posto di lavoro, cacciare via a calci, in malo modo; anche fig.: cacciare i cattivi pensieri, cacciare via la paura 2b. FO spingere con forza: lo cacciò a terra, in macchina con uno spintone 2c. FO infilare, ficcare: cacciare le mani nell’acqua, cacciare i vestiti in valigia; conficcare, incastrare: cacciare un piolo in un foro| fam., mettere: dove hai cacciato il libro?; anche fig.: cacciare qcn. in un guaio; cacciare il naso in qcs., negli affari di qcn., interessarsi, impicciarsi 3a. FO tirare fuori, estrarre: cacciare il fazzoletto dalla tasca, cacciare fuori i soldi, cacciare fuori la lingua 3b. FO fam., emettere: cacciare un grido, un sospiro 3c. BU cavare: cacciare gli occhi a qcn. 4. CO di pianta, buttare: cacciare i germogli, i polloni; anche ass.
Polirematiche
cacciare dal nido loc.v. CO scalzare da una posizione preminente cacciare di casa loc.v. CO allontanare dalla famiglia, scacciare: ha cacciato di cacciare suo figlio, sua moglie.
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