AU
1. AD ortaggio di forma tondeggiante con grandi foglie, utilizzato nella preparazione di piatti tipici spec. della cucina popolare: zuppa di cavoli | TS bot.com. pianta erbacea del genere Brassica (Brassica oleracea) ampiamente coltivata in numerose varietà
2a. AD in sostituzione eufem. di cazzo, colloq., in frasi negative, nulla, niente: non capisce un cavolo, non me ne importa un cavolo | come escl., per negare decisamente qcs.: io adattarmi a questo? un cavolo!; anche dopo un agg.: divertente un cavolo!, facile un cavolo!
2b. AD colloq., al pl., affari, fatti: farsi i cavoli propri, occuparsi solo dei propri problemi; cavoli miei, nostri, per invitare bruscamente qcn. a non occuparsi di cose che non lo riguardano; cavoli tuoi, vostri, per invitare bruscamente qcn. a risolvere da sé i propri problemi
2c. AD colloq., con valore interiettivo, anche al pl., per esprimere meraviglia, impazienza o sim.: ha vinto il primo premio, cavolo!, cavoli, che bella ragazza! | per esprimere delusione, disappunto e sim.: che cavolo di tempo fa oggi!, che cavolo di libro! | con valore pleonastico: che cavolo stai facendo?, che cavolo vuoi?, non gli ho detto un cavolo di niente | in loc.pragm., e che cavolo, per esprimere disappunto: e che cavolo, l’ascensore è di nuovo rotto!
3. BU fig., persona goffa e di poco valore, babbeo
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