ci|liè|gia
s.f., s.m.inv., agg.inv.
2ª metà XIII sec; lat. *cerĕsĕa(m), der. di cerasus “ciliegio, ciliegia”, dal gr. kérasos.
AD 1. s.f., frutto commestibile del ciliegio, di forma tondeggiante, colore rosso più o meno intenso a seconda della varietà, polpa di gusto dolce o leggermente acidulo | essere come le ciliegie, una ciliegia tira l’altra, per indicare cibi così appetitosi che non si riesce a smettere di mangiarli; estens., per indicare una serie di cose o avvenimenti piacevoli che si vorrebbe non finisse mai 2. s.m.inv., colore rosso vivo tendente al rosa, simile a quello di tale frutto | agg.inv., di tale colore: una maglia ciliegia
Polirematiche
amico ciliegia loc.s.m. CO scherz., il baco; iron., persona nota che non si vuole nominare esplicitamente
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