cui

cui
pron.rel.
av. 1250; lat. cŭi, dat. di qui "che, il quale".


1. FO gener. preceduto da preposizione, può sostituire il quale, la quale, i quali, le quali nei complementi indiretti: gli amici con cui sono venuto, la cosa di cui mi ha parlato, è una persona su cui contare, avere un ideale per cui lottare, la città in cui vivo; come complemento di termine può anche essere usato senza preposizione: avere un amico cui, a cui rivolgersi | preceduto da articolo determinativo o preposizione articolata e seguito da sostantivo, è usato come complemento di specificazione: un autore le cui opere sono poco conosciute, la persona del cui nome si è fatta menzione
2. LE come complemento diretto: o tu, cui colpa non condanna (Dante)
3. OB come pronome interrogativo, in sostituzione di chi nei complementi indiretti: guarda… di cui ti fide (Dante)


Polirematiche

nella misura in cui
loc.cong.
CO
nella proporzione in cui, tanto quanto: ti aiuterò nella misura in cui potrò | in rapporto al fatto che, se: otterrai un buon risultato nella misura in cui ti sarai impegnato
per cui
loc.cong.
CO
quindi, perciò: sono stanco per cui vado a letto.
ragion per cui
loc.cong.
CO
perciò, per questo motivo: non ti sopporto, ragion per cui me ne vado.
sputare nel piatto in cui si mangia
loc.v.
CO
avere un atteggiamento di disprezzo, di forte critica nei confronti dell'attività, della situazione e sim., dalla quale si traggono i mezzi per il proprio sostentamento
Il dizionario di italiano dalla a alla z
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