cu|rà|ro
s.m.
1836; dal fr. curare, dallo sp. e portogh. curare, dal tupì kurary.
TS farm. veleno che si estrae dalla corteccia delle Menispermacee e delle Loganiacee , dotato di effetti paralizzanti sulle terminazioni dei nervi motori e in grado perciò di indurre una morte per asfissia , ma che , in dosi opportune , trova anche impiego terapeutico , spec. come anestetico
Polirematiche
curaro sintetico loc.s.m. TS farm. principio attivo, che si ottiene per sintesi dal curaro, dotato dei medesimi effetti.
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