do|rà|re
v.tr.
2ª metà XIII sec; lat. tardo deaurāre, comp. di de- con valore raff. e aurum “oro”.
1a.CO rivestire con un sottile strato d’oro: dorare una cornice, dorare un ciondolo 1b.TS artig. imprimere a fuoco, con fogli d’oro o similoro, fregi, caratteri e sim. su oggetti di cuoio, spec. sulla costola o sul piatto di libri rilegati 2a.COTS gastr. passare nell’uovo sbattuto prima di friggere per conferire ai cibi, con la cottura, un colore dorato | spennellare con un uovo una sfoglia di pasta per farle assumere, dopo la cottura, un colore dorato 2b.CO cuocere in modo da dare al cibo un colore simile all’oro: dorare il pollo prima di servirlo, dorare la cipolla 3.LE illuminare di una luce dorata: il sol dorò la nebbia della macchia, | poi si nascose (Pascoli) 4.LE rendere simile all’oro: ne’ biondi capelli | ch’Amor per consumarmi increspa e dora | metterei mano (Dante)
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