eccezione

ec|ce|zió|ne
s.f.
1341-42; dal lat. exceptiōne(m), v. anche eccepire, cfr. sup. lat. exceptum.


1. AU fatto, situazione, caso che esce dalla norma, dalla regola: una regola che prevede delle eccezioni, è un’eccezione che oggi quel ristorante sia aperto; fare un’eccezione, infrangere per una volta una regola o un’abitudine: non mangio mai dolci, ma voglio fare un’eccezione; fare un’eccezione per qcn., favorire, privilegiare qcn., qcs.: oggi il dottore non visita, ma per lei farà un’eccezione | TS gramm. forma che si discosta dallo schema più comune
2. CO obiezione, contestazione: avanzare, muovere delle eccezioni a qcn., una persona che non tollera eccezioni; superiore a ogni eccezione, inappuntabile, irreprensibile
3. TS dir. spec. nel processo civile: facoltà della difesa di chiedere che siano respinte le domande della controparte: sollevare, respingere un’eccezione

Polirematiche

a eccezione di
loc.prep.
CO
tranne, eccetto: sono venuti tutti a eccezione di Mario
d’eccezione
loc.agg.inv.
CO
eccezionale, straordinario: un attore d’eccezione, un libro d’eccezione
eccezion fatta per
loc.prep.
CO
tranne, a eccezione di: non stima nessuno, eccezion fatta per sua sorella
eccezione processuale
loc.s.f.
TS dir.
e. che riguarda le norme del diritto precessuale
eccezione sostanziale
loc.s.f.
TS dir.
e. che riguarda la sostanza dei fatti su cui verte il processo
fare eccezione
loc.v.
CO
differenziarsi nettamente, distinguersi dagli altri: sono tutti piuttosto mediocri, ma questo fa eccezione
senza eccezione
loc.avv.
CO
niente e nessuno escluso: dovete venire tutti, senza eccezione
Il dizionario di italiano dalla a alla z
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