h
s.f. e m.inv.
CO 1. ottava lettera dell’alfabeto, il cui nome è acca: h minuscola, H maiuscola; nell’ortografia italiana ha fondamentalmente valore diacritico e la si ritrova: nell’ortografia delle voci del verbo avere: ho, hai, ha, hanno, come residuo delle grafie latine e con funzione distintiva rispetto agli omofoni o, ai, a, anno; nei digrammi ch e gh dove indica la pronuncia velare di c e g davanti a e e i (che, chioma, targhe, ghiotto); nelle interiezioni (ad es. ah, eh, ehm), in cui in parte ha funzione diacritica rispetto a sequenze altrimenti omografe come a, e, in parte evidenzia la natura interiettiva e fonosimbolica dei corrispettivi fonici; in alcuni toponimi come Rho, Ghorio, Santhià e in alcuni cognomi come Theodoli, De Matthaeis, in cui costituisce il residuo di antiche grafie; nei forestierismi, dove nelle normali pronunzie adattate non viene normalmente pronunciata | nel codice alfabetico internazionale viene identificata dalla parola hotel| nell’ortografia di molte lingue europee (ceco, danese, inglese, tedesco) davanti a vocale indica, come nell’Alfabeto Fonetico Internazionale, una fricativa laringale o, talora (polacco), una fricativa velare sorda | in francese si trova a inizio di parola prima di vocale ed è generalmente priva di corrispettivo fonico, come in italiano e spagnolo, tranne i casi in cui il blocco di elisione e liaison (come prima di hachis, harpe, haut, héros, ecc.) è traccia di un’antica aspirazione scomparsa già nell’Ottocento 2. spec. maiusc., in funz. di agg.num., indica l’ottavo elemento di una serie ordinata mediante lettere dell’alfabeto: classe V sezione H.
Polirematiche
vitamina H loc.s.f. TS biochim. v. idrosolubile sintetizzata nell’uomo dai batteri intestinali, che è costituente di alcuni enzimi e partecipa ai processi metabolici relativi all’anidride carbonica
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