ne|ga|zió|ne
s.f.
1304-08; dal lat. tardo negatiōne(m), v. anche negare; nell’accez. 7 cfr. ingl. negation.
AD 1. il negare, il negarsi: la negazione di un principio, di una verità| espressione con cui si nega, opposizione, rifiuto: un’ostinata negazione 2. fig., azione o atteggiamento contrario all’idea o ai principi cui si ispira e ai fini che dovrebbe perseguire: una sentenza che è la negazione della giustizia 3.TS gramm. il rendere negativo il significato di una proposizione | ogni elemento linguistico o parte del discorso (avverbio, congiunzione, pronome, locuzione avverbiale o prefisso) che esprime una negazione (per es., in italiano: né, non, niente affatto) 4.TS filos., log. operazione logica rappresentata dal connettivo grammaticale non, che al valore di verità di un enunciato associa il suo contrario in un rapporto di esclusione (per es., con riferimento al predicato, A è non-K) | nella filosofia hegeliana, il momento essenziale del divenire dialettico 5.TS mat. in logica matematica, funzione logica per la quale un’affermazione assume valore contrario negandola 6.TS psic. in psicoanalisi, processo difensivo per cui il soggetto tende a negare pensieri o desideri rimuovendoli 7.TS inform. operazione logica eseguita su un singolo operando che ha la funzione di invertire i bit dell’operando stesso 8.OB abnegazione, mortificazione; rinuncia, sacrificio: negazione di sé
Polirematiche
doppia negazione loc.s.f. TS log. presenza in una stessa frase di due espressioni di senso negativo
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