notturno

not|tùr|no
agg., s.m.
av. 1306; dal lat. noctŭrnu(m), der. di nox, noctis “notte”.


1a. agg. AU della notte: ore notturne; che avviene, che si verifica di notte: riposo notturno | che si manifesta durante il sonno: incubi notturni | che fa servizio di notte, che è aperto di notte: treno notturno, farmacia notturna | BU che si usa durante la notte, spec. per dormire: indumenti notturni
1b. agg. AU di animale, che fa vita attiva di notte: uccelli notturni | di qcn., che svolge la sua attività di notte: sorvegliante notturno
2. agg. LE estens., di colore scuro, bruno: le notturne viole (Petrarca)
3. s.m. TS lit. nella Chiesa antica, ufficio divino che si recitava di notte; prima parte del mattutino
4. s.m. TS st.mus. composizione, spec. strumentale, destinata originariamente a essere eseguita di notte all’aperto | a partire dal XIX sec., composizione spec. per pianoforte, ispirata alla notte o di carattere intimo, malinconico: i notturni di Chopin
5. s.m. TS lett. estens., componimento poetico di carattere malinconico, elegiaco
6. s.m. TS pitt., fotogr. riproduzione fotografica o pittorica di un paesaggio o di una scena di notte
7. s.m. TS radiof. programma radiofonico trasmesso durante la notte: notturno dall’Italia

Polirematiche

crampo notturno
loc.s.m.
TS med.
c. che si manifesta negli arti inferiori quando vengono piegati male durante il sonno
guardia notturna
loc.s.f.
CO
metronotte
locale notturno
loc.s.m.
CO
locale pubblico aperto fino a tarda ora, in cui si possono consumare alcolici, ascoltare musica, assistere a spettacoli, ballare, e sim.
mirino notturno
loc.s.m.
TS arm.
m. a cannocchiale incorporato in un dispositivo optoelettronico, che può essere utilizzato anche in assenza quasi totale di illuminazione
pollachiuria notturna
loc.s.f.
TS med.
=> nicturia.
polluzione notturna
loc.s.f.
TS fisiol.
emissione involontaria di liquido seminale, che avviene durante il sonno, in genere provocata da sogni erotici
terrore notturno
loc.s.m.
TS psic.
nei bambini, crisi di panico dovuta ad allucinazioni terrifiche che insorgono dopo poche ore dall’inizio del sonno, caratterizzata al risveglio dal mancato riconoscimento dell’ambiente circostante.
visibilità notturna
loc.s.f.
TS ott.
massima distanza orizzontale alla quale un oggetto luminoso è visibile e riconoscibile di notte, rispetto allo sfondo.
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