pro|tò|ti|po
s.m.
1598; dal lat. tardo protŏtўpu(m), dal gr. prōtótupos, comp. di prōto- “proto-” e túpos “modello”, cfr. fr. prototype.
CO 1a. modello originale a cui si ispirano fatti, fenomeni, realizzazioni o personaggi successivi: il dizionario della Crusca è il prototipo dei dizionari attuali, Galileo è il prototipo del fisico moderno 1b. l’esemplare più originale e significativo di un determinato genere, spec. letterario: l’Eneide è il prototipo dell’epica latina 2a. spec. con rif. a un prodotto industriale, un dispositivo, una macchina, un congegno, ecc., primo esemplare che serve da campione per la realizzazione successiva di prodotti in serie: lavorare al prototipo di un nuovo motore; anche agg.inv.: carrozzeria prototipo 2b.TS autom. vettura costruita per gare di velocità e di durata su circuito chiuso, dotata di appositi requisiti tecnici e funzionali e non destinata alla produzione in serie 3.CO fig., iperb., chi possiede in modo molto accentuato certe caratteristiche: essere il prototipo dei fannulloni, dei seccatori 4.TS filol. non com. => archetipo
Polirematiche
prototipo digitale loc.s.m. TS inform. nella progettazione industriale, modello digitale di un manufatto su cui vengono simulate sia le condizioni funzionali sia l’intero processo di manifattura.