pure

|re
avv., cong.
fine XII sec; lat. pūre, der. di purus “puro”.


1. avv. FO con valore rafforzativo, per dare maggiore evidenza a un concetto, a un’espressione spec. di carattere esortativo: bisognerà pure pensarci, ci si può pure mettere a tavola | in espressioni di invito, di rimprovero o con valore concessivo: entri, si accomodi pure, ammettiamolo, diciamolo pure, sia pure: io non ne sono convinto, fosse pure il padreterno, non gli crederei | persino: pure oggi devo lavorare? | per di più: lo vado spesso a trovare e gli do pure una mano
2. avv. LE spec. in espressioni negative e in contrapposizioni, solamente, soltanto: queste si percotean non pur con mano, | ma con la testa e col petto e coi piedi (Dante)
3. avv. LE sempre: Virgilio mi disse: "Che pur guate?" (Dante)
4. cong. FO anche: viene pure Giuseppe
5. cong. FO con valore concessivo, in proposizioni implicite con il verbo al gerundio: non c’è riuscito, pur mettendocela tutta, pure incompleto, è un ottimo lavoro
6. cong. FO con valore avversativo, tuttavia, nondimeno: è pesante, pure devo portarmela dietro | LE in relazione con proposizioni concessive introdotte da benché, sebbene, ecc.: benché sentisse le ossa gravi e fiaccate da’ vari strapazzi di quella giornata, pure studiò di più il passo, per poter riportare un avviso … a’ suoi protetti (Manzoni)

Il dizionario di italiano dalla a alla z
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