rasoio

ra||io, ra|ṣó|io
s.m.
1160; lat. tardo rasōrĭu(m), v. anche radere.

AD
1. strumento per radere la barba e i capelli, costituito da una lama d’acciaio affilatissima, con la punta arrotondata e un’impugnatura d’osso, di metallo o di materia plastica: affilare il rasoio; tagliare come un rasoio | fig., avere la lingua come un rasoio, pungente, pronta alla malignità
2. estens., strumento molto tagliente e affilato: questo coltello è un rasoio

Polirematiche

rasoio a lamette
loc.s.m.
CO
rasoio di sicurezza
rasoio a mano libera
loc.s.m.
CO
rasoio
rasoio di Occam
loc.s.m.
TS filos.
canone metodico di semplificazione postulato dal filosofo inglese Guglielmo di Occam (1ª metà XIV sec.), avente per fine l’eliminazione dei concetti inutili e delle ipotesi complesse
rasoio di sicurezza
loc.s.m.
CO
quello in cui la parte radente è costituita da una lametta a doppio taglio, tenuta ferma da due piastrine metalliche, fissate a un manico
rasoio elettrico
loc.s.m.
CO
apparecchio dotato di un motorino che aziona una serie di piccole lame mobili, usato per la rasatura della barba senz’acqua e sapone.
sul filo del rasoio
loc.avv.
CO
in una situazione di pericolo, di rischio: stare, essere, trovarsi sul filo del rasoio
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