satira
av. 1406; dal lat. satĭra(m) o satŭra(m) “componimento misto di prosa e versi”, der. di satur “pieno, ricco”, cfr. loc. satura lanx propr. “piatto ricolmo (di primizie che si offrono agli dei)”.
TS lett.
1a. composizione poetica che elabora con intenti moraleggianti e critici, aspetti, figure e ambienti culturali e sociali, con toni che variano dall’ironia, all’invettiva, alla denuncia: le satire di Orazio, di Ariosto | l’insieme dei componimenti satirici di un poeta, di una letteratura, di un’epoca: la satira latina, la satira moderna | il tono, il carattere che informa tali componimenti: la satira pungente di Giovenale
1b. genere letterario cui appartengono tali componimenti
2. CO estens., scritto, spettacolo o anche comportamento, discorso e sim., che mette in ridicolo comportamenti o concezioni altrui: satira di costume, satira politica; fare oggetto di satira, fare la satira di qcs., mettere in satira
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