scàn|da|lo
s.m.
av. 1305-06 nell'accez. 5; dal lat. scandălu(m), dal gr. skándalon “ostacolo, insidia”.
AU 1. turbamento della coscienza o sconvolgimento della sensibilità causato da un comportamento, da un discorso, da un’azione contraria alla morale comune, al decoro, al senso di giustizia: provocare, suscitare scandalo, dare scandalo, la sua condotta è motivo di scandalo 2. azione, comportamento, discorso che turba la coscienza offendendo la sensibilità e suscitando indignazione e riprovazione: un immorale che vive di scandali; soffocare, sopire uno scandalo, nasconderlo, farlo passare sotto silenzio | in ambito politico o economico, episodio clamoroso e di ampia risonanza relativo a un abuso di potere, a un caso di corruzione, a un comportamento illecito, irregolare e sim.: lo scandalo delle tangenti| fatto che presenta aspetti contrastanti con la morale corrente e che attira la curiosità della gente: il divorzio dei reali d’Inghilterra fu un vero scandalo 3. iperb., ciò che è considerato esagerato, eccessivo: il conto di questo ristorante è uno scandalo! 4.OB discordia 5.OB ostacolo, impedimento
Polirematiche
gridare allo scandalo loc.v. CO protestare apertamente contro fatti o situazioni ingiuste, deplorevoli pietra dello scandalo loc.s.f. CO chi è causa di scandali, litigi, polemiche e sim.
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