schì|fo
s.m., agg.
av. 1294; dal fr. ant. eschif, dal franc. skiuhjan “avere riguardo”.
FO 1. s.m., senso di nausea, di disgusto suscitato da cosa o persona repellente, sudicia, maleodorante o, anche, senso di profonda avversione per ciò o per chi è considerato moralmente riprovevole: avere, provare, sentire schifo; che schifo!: esclamazione di disgusto, di ripugnanza e sim.; fare schifo: suscitare ribrezzo, ripugnanza o, anche, essere brutto, orrendo, mal fatto: sei sporco da fare schifo; quel film fa schifo; anche, dare pessima prova delle proprie capacità: la squadra ha fatto schifo 2a. s.m., ciò che è schifoso, che suscita nausea, ripugnanza, ribrezzo: non toccare quello schifo, questa stanza è uno schifo| estens., cibo, bevanda e sim. di aspetto e sapore disgustosi: questa torta è uno schifo 2b. s.m., ciò che è brutto, mal fatto, mal riuscito secondo determinati canoni estetici, artistici, ecc. o secondo il proprio gusto personale: questo libro è un vero schifo 2c. s.m., azione, atteggiamento, comportamento e sim. moralmente riprovevole: il suo modo di comportarsi è stato uno schifo| persona abietta, ignobile, che merita biasimo e riprovazione: essere uno schifo d’uomo 3. agg. RE tosc., schifoso, disgustoso, repellente 4. agg. LE schivo, ritroso, sdegnoso: mostrando di non aver cura di ciò che ella si mostrava schifa, fece una sera … una bella cena (Boccaccio)
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