sec|cà|re
v.tr. e intr.
av. 1294; lat. sĭccāre, v. anche secco.
AU 1a. v.tr., far diventare secco, privando dell’umidità o degli umori: il sole ha seccato l’erba, la siccità secca il terreno| disidratare: il vento secca la pelle|seccare la gola, provocare una sgradevole sensazione di arsura 1b. v.tr., esporre al sole, all’aria o mettere in forno verdure, carni, pesce, frutta, ecc. per far perdere loro l’acqua, in tutto o in parte, al fine di conservarli: seccare i funghi, il merluzzo; seccare i fichi al sole, seccare i pomodori al forno 2. v.tr., prosciugare, spec. un bacino o un corso d’acqua: seccare un lago, una palude, un torrente 3. v.tr. CO fig., esaurire una capacità intellettuale, affievolire un sentimento e sim.: la malattia ha seccato la sua vena poetica, le avversità hanno seccato ogni speranza 4a. v.tr. AU fig., importunare recando fastidio, disturbo e noia: quel tizio non fa che seccarci con le sue domande, smettila di seccarmi dalla mattina alla sera!, i tuoi discorsi mi hanno seccato 4b. v.tr. AU fig., creare imbarazzo, fastidio: mi secca chiederglielo di nuovo, ci secca ammetterlo 5. v.tr. TS mar. liberare un’imbarcazione dall’acqua entrata accidentalmente con appositi strumenti 6. v.intr. (essere) CO diventare secco: far seccare il fieno, l’erba seccò sotto il sole
Polirematiche
seccare l’anima loc.v. CO importunare rendendosi insopportabile: mi hai seccato l’anima, seccare l’anima al vicino di casa.
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