semaforo

se|mà|fo|ro

s.m.

1838 nell'accez. 2; dal fr. sémaphore, comp. del gr. sḗma “segno, segnale” e di -phore “-foro”.

1. AD dispositivo di segnalazione luminosa costituito da un corpo cubico a tre fanali per ogni lato montato su struttura metallica verticale o sospeso al centro di un incrocio, atto a regolare il traffico stradale di veicoli o pedoni con emissione alternata di luce verde per l’indicazione di via libera, luce rossa per l’ordine di arresto e luce gialla per l’imminente passaggio al rosso: passare con il semaforo rosso, il semaforo è verde; semaforo rosso, verde, fig., spec. nel linguaggio giornalistico, per esprimere opposizione o approvazione al compimento di un’azione, alla realizzazione di un progetto o all’attuazione di un provvedimento
2. TS mar. stazione costiera di vedetta e di segnalazione, costituita spec. da un fabbricato dipinto a scacchi bianchi e neri, fornita di dispositivi luminosi e di strumenti radiotelegrafici e telefonici per la comunicazione fra le imbarcazioni e la terra, per la regolazione del traffico marittimo e per la trasmissione di informazioni meteorologiche

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