strap|pà|re
v.tr., v.intr.
1348-53; dal got. *strappōn “tendere con forza”, cfr. ted. mod. straffen “tendere, tirare”.
AU 1. v.tr. , togliere con forza, portar via con violenza: strappare qcs. di mano, strappare un indumento di dosso| staccare con un movimento rapido e deciso: strappare un foglio da un quaderno, strappare le erbacce dal terreno, un ramo dall’albero 2. v.tr. , estens., portar via, allontanare a forza da qcn. o da qcs.: strappare un figlio dalla madre, strappare un animale dal suo ambiente; strappare qcn. alla morte: salvargli la vita 3. v.tr. , fig., ottenere con fatica, insistendo a lungo: strappare un applauso; strappare una confessione, un consenso, una promessa; strappare il servizio: nel tennis, conquistare il game quando il servizio è dell’avversario 4. v.tr. , fare a pezzi, rompere, lacerare: strappare un foglio, un pezzo di stoffa, una corda 5. v.intr. TS (avere) mecc. della frizione, non aderire perfettamente alle due pareti del volano e dello spingidisco, provocando una serie di sobbalzi che si propagano a tutta la trasmissione all’inizio o alla ripresa della marcia
Polirematiche
strappare il cuore loc.v. CO commuovere profondamente, far piangere: il suo racconto mi ha strappato il cuore.
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