z
s.f. e m.inv.
CO 1. ventiseiesima lettera dell’alfabeto (ventunesima di quello scolastico) il cui nome è zeta: z minuscola, Z maiuscola; rappresenta due suoni consonantici distinti: l’affricata dentale sorda |ts| e l’affricata alveolare sonora |dz|; è difficile indicare norme sincroniche per la pronuncia sorda e sonora di z, essendo diffuse entrambe in tutte le posizioni, ma in generale si può osservare che: il suono |ts| si ha quando z è seguita da i e da vocale (zio, anziano, finzione), dopo la l (alzare, milza), nei suff. -anza, -enza, -ezza, -ozzo, -uzzo (speranza, potenza, bellezza, predicozzo, peluzzo); il suono |dz| si ha quando z è scritta scempia tra due vocali (azoto, bazar), nei suff. -izzare e -izzazione (idealizzare, idealizzazione); la pronuncia di z intervocalica è sempre geminata anche quando la grafia ne presenta una sola (azoto, azione) | nel codice alfabetico internazionale viene identificata dalla parola zulu 2. spec. maiusc., in funzione di agg.num., indica il ventunesimo elemento di una serie ordinata mediante lettere dell’alfabeto: sovrapporre il fascicolo Z al fascicolo V.
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