1di
1ª metà XII sec; lat. dē.
FO
1a. OB in una determinazione spaziale di moto, indica la provenienza: uscire di casa; estens., indica allontanamento: cacciare qcn. di casa, andarsene di città; indica anche nascita e discendenza: è di Firenze, persona di umili origini; presente anche in molti cognomi italiani; usato nei toponimi per personaggi illustri: Isidoro di Siviglia | in correlazione alla preposizione in indica un cambiamento di stato: di bene in meglio, passare di mano in mano, anche iron.: andare di bene in meglio, anche in senso temporale e distributivo con numeri: la tensione saliva di ora in ora, suddividere di dieci in dieci | FO spec. col verbo passare indica anche moto attraverso luogo: passare di qui | BU nelle intestazioni di lettere indica il luogo dal quale si scrive
1b. FO indica la causa di uno stato o di un’azione: sporco di grasso, saltare di gioia, morire di fame, anche fig. | indica lo scopo di un oggetto: muro di cinta, campanello d’allarme, teatro di prosa
1c. FO introduce determinazioni di tempo, anche come durata: di mattina, d’inverno, un corso di sei mesi, la guerra dei trent’anni
1d. LE OB regge il soggetto logico in frasi passive
2a. FO spec. dopo sostantivi, aggettivi sostantivati o pronomi che indicano quantità (anche fig.), ha valore partitivo e non si compone con l’articolo: il dieci di marzo, un sacco di soldi, metterci un po’ di buonsenso, molti di noi; può essere composta con l’articolo determinativo o è pleonastica: mangeremo della frutta, ci vuole del coraggio, sono venuti degli amici, ci sono di quelli che fanno così, dire sempre di sì, niente di nuovo?; con valore predicativo: ne va della vita, fra amici ci si dà del tu, dare dell’ignorante a qcn., avere del signore, anche in espressioni enfatiche: farmi di questi scherzi!, con due parole s’accomodano di gran cose (Manzoni); spec. in dipendenza del verbo fare seguito da un sostantivo animato ha funzione predicativa: fare strage di qcn., qcs., fare di qcn. un grande pianista
2b. FO nei gradi dell’aggettivo sta dopo il superlativo relativo o introduce il secondo termine della comparazione: il migliore degli studenti, più rapido del pensiero; è obbligatoria in dipendenza da agg.num.card.: ci vuole più di un’ora
3a. FO introduce ciò di cui si parla, un tempo spec. nei titoli di brani o libri: discutere di politica, un volume di giurisprudenza, "Dei delitti e delle pene"
3b. FO dopo sostantivo introduce varie relazioni di specificazione, che nei deverbali possono riferirsi al soggetto o all’oggetto dell’azione: un rumore di passi, l’amore dei genitori per i figli; indica rapporti di parentela, possesso, creazione, contenuto, affetto, ecc.: il figlio del medico, la casa degli zii, una poesia di Dante, un bicchiere di latte, le amiche della sorella, chiedere un permesso di soggiorno; spec. in giudizi su persone assume valore appositivo, anche in esclamazioni: quel burlone di tuo cugino, un tesoro di ragazza, una bestia di chirurgo, che splendore di bambina!, che razza d’imbecille! | OB si ometteva tra casa e il cognome dei proprietari, lasciando l’art., oggi soltanto in alcune denominazioni: palazzo Pitti | spesso si tralascia nel linguaggio commerciale, pubblicitario, ecc.: scalo merci, giornale radio
3c. FO spec. dopo sostantivo e aggettivo, rar. o solo anticamente con l’articolo determinativo, ha varie funzioni: di limitazione: fratelli di latte, grazioso d’aspetto, largo di manica, conoscere qcn. di vista; di abbondanza, privazione e qualità: essere ricco, a corto di idee, un paese povero d’acqua, un ragazzo di buon cuore, un oggetto di scarso valore | di materia e dopo indicazioni di quantità e misure: un recipiente di plastica, la statua di marmo, un pesce di 3 kg, un appartamento di tre stanze, un giovane di vent’anni; OB di compagnia; di pena e accusa: reo di tradimento, accusare qcn. di truffa
3d. FO spec. dopo verbo, ha funzioni strumentali e modali: spalmare di marmellata, lavorare di fino, vivere di rendita, una casa dipinta di rosso, andare di gran carriera, venire di corsa, fermarsi di botto, essere, stare di ottimo umore, gioire di cuore
3e. FO spec. con nomi propri indica la denominazione di luoghi, persone, oppure ha funzione attributiva: la città di Venezia, il paese di bengodi, il nome di Mario, il mese di marzo, l’albero del fico
4. FO dopo avverbio o altre preposizioni e davanti a sostantivo, pronome, avverbio concorre a formare locuzioni preposizionali e avverbiali, spec. con valore spaziale o temporale: fuori di casa, prima di cena, sotto di lui, verso di loro, dopo di ciò, andare di sopra, d’in su la vetta della torre antica (Leopardi)
5. FO introduce proposizioni infinitive con valore soggettivo, oggettivo, finale, consecutivo: ti sembrerà di sognare, sono sicuro di vincere, è ora di incamminarsi, gli ho consigliato di non farlo, essere degno di ricevere un’onoreficenza | con verbi impersonali come essere facile, rendere difficile, permettere, vietare e sim. si può omettere: è permesso entrare, fu facile lavorare con lui
Il dizionario di italiano dalla a alla z