qualcosa
av. 1535; comp. di qualche e cosa.
1. pron.indef. FO solo sing., indica in modo indeterminato una o più cose: si potrebbe fare qualcosa per aiutarlo, dimmi qualcosa appena hai notizie, vuoi mangiare qualcosa prima di partire?, c’è qualcosa che non mi convince, servirà pur a qualcosa!, meglio qualcosa che nulla; anche fig., contare, valere qualcosa, avere una certa importanza | seguito da altro (anche nella forma unita): hai qualcos’altro da dirmi o posso andare?; non hai qualcos’altro da metterti? | seguito da un complemento partitivo: qualcosa di bello, di brutto, di interessante; qualcosa di caldo, di fresco, di dolce; avrei voglia di un salatino o qualcosa del genere, è uno psicologo o qualcosa di simile; fam., con valore enfatico: quello spettacolo è stato qualcosa di straordinario, veramente straordinario | in particolari loc.: qualcosa mi dice, mi fa pensare, ho il presentimento; avere qualcosa da parte, del denaro risparmiato; è già qualcosa, è già tanto o, anche, è meglio che niente: è già qualcosa che sia voluto venire; ne so io qualcosa!, ne ho un’esperienza personale | iron., per antifrasi, indica un numero notevole, una gran quantità: ci ho messo qualcosa come vent’anni per pagarlo | con valore avv.: qualcosa (di) meno (di), qualcosa (di) più (di), un po’ meno, un po’ più: è costato qualcosa meno di cento milioni; anche sottintendendo di, in più: ci vogliono due ore e qualcosa | LE con valore avv. e significato restrittivo, in parte: prospetti più o meno estesi, ma ricchi sempre e sempre qualcosa nuovi (Manzoni)
2. s.m. CO solo sing., sempre preceduto dall’articolo indeterminativo: una cosa indefinita, imprecisabile: c’è un qualcosa di misterioso nel suo sguardo
3. s.m. BU solo sing., persona di qualche importanza, qualcuno: si crede qualcosa
Il dizionario di italiano dalla a alla z