ràb|bia
s.f.
av. 1313; lat. rabĭa(m), var. di rabies.
1. COTS vet., med. malattia virale dei mammiferi, spec. di cani e lupi, ma anche di volpi, topi, pipistrelli, ecc., che può essere trasmessa all’uomo attraverso il morso e che si manifesta con fenomeni convulsivi, spasmi della faringe e della laringe, impossibilità alla deglutizione e ripugnanza per i liquidi 2a.FO fig., irritazione violenta provocata da gravi contrarietà, forti delusioni, che spesso si manifesta con reazioni incontrollate: essere in preda alla rabbia, esplosione di rabbia; rispondere, reagire con rabbia; essere cieco di rabbia, non vederci dalla rabbia, bollire, scoppiare di rabbia, essere arrabbiatissimo 2b.LE violenza sfrenata, furia: ben provvide Natura al nostro stato, | quando de l’Alpi schermo | pose fra noi e la tedesca rabbia (Petrarca) |LE furore di animali feroci: io fo cadere al tigre la sua rabbia (Poliziano) 3a.FO ira sorda e contenuta: struggersi, rodersi di rabbia 3b.FO stizza, disappunto: atteggiamenti che fanno rabbia, mi fai proprio rabbia, che rabbia! 4.FO accanimento, fervore nel fare o volere qcs.: lavorare, studiare con rabbia 5.BU desiderio intenso, brama: rabbia di denaro, di vendetta| libidine, smania amorosa: rabbia d’amore, rabbia di marito 6.CO estens., furia violenta, impeto di fenomeni naturali: rabbia del vento, del mare 7.COTS bot. malattia di alcune piante provocata da funghi, che si manifesta con chiazze necrotiche su rami, foglie e frutti
Polirematiche
accesso di rabbia loc.s.m. CO travaso di bile. rabbia silvestre loc.s.f. TS vet. r. che si trasmette tra gli animali selvatici.
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