rotazione

ro|ta|zió|ne

s.f.

sec. XIV; dal lat. rotatiōne(m), v. anche ruotare.

CO - TS
1a. CO il ruotare e il suo risultato; movimento circolare o semicircolare di un corpo o di un elemento intorno a un asse: imprimere la rotazione a una trottola, al pallone
1b. TS fis. spec. in astronomia, movimento di un corpo intorno a un asse passante per il baricentro: rotazione terrestre, della Luna
1c. TS geom. movimento dei punti di un piano attorno a un centro di rotazione, di un dato angolo, in modo che a ogni punto P corrisponda un punto P¹ e sia OP = OP¹, e l’angolo P^OP¹ sia uguale all’angolo dato | nello spazio movimento di un angolo attorno a un asse di rotazione
2. CO fig., avvicendamento, ricambio: rotazione dei ruoli e delle cariche, la rotazione dei turni
3. TS agr. => rotazione agraria
4a. TS sport nella ginnastica, movimento circolare di un arto o di un’altra parte del corpo: eseguire la rotazione delle braccia, del busto
4b. TS sport nel salto in alto e nel salto con l’asta, torsione effettuata dal corpo di un atleta nell’oltrepassare l’asticella
4c. TS sport nel tennis, movimento compiuto dal giocatore per imprimere sulla palla un determinato effetto; l’effetto impresso sulla palla: rotazione in avanti, laterale, all’indietro
4d. TS sport nella pallavolo, spostamento in senso orario di una posizione dei giocatori della squadra che ha diritto alla battuta
5a. TS econ. il numero di volte in cui il capitale circolante di un’impresa dev’essere rinnovato nel corso di un anno
5b. TS industr. => turnover
6a. TS ling. mutamento nel luogo di articolazione di una serie di consonanti, caratteristico del passaggio di una lingua da una fase arcaica alle fasi successive e spec. del passaggio dall’indoeuropeo al germanico e dal germanico al tedesco
6b. TS fon. => rotazione consonantica
7. TS biol. movimento circolare del citoplasma all’interno di una cellula, che si manifesta spec. con lo spostamento dei ribosomi
8. TS mat. fis. => rotore
9. TS polit. avvicendamento adottato da alcuni partiti per cui rappresentanti regolarmente eletti in parlamento si dimettono prima della fine del loro mandato per consentire a candidati non eletti di subentrare al loro posto, al fine di garantire maggiore collegialità nell’amministrazione del potere

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