tol|le|ràn|za
s.f.
sec. XIV; dal lat. tolerantĭa(m), v. anche tollerare.
AU 1. capacità fisica o spirituale di tollerare cose, situazioni, e sim. che possono essere dannose o spiacevoli: tolleranza al freddo, tolleranza dell’organismo a un farmaco, tolleranza a un clima sfavorevole 2. estens., atteggiamento di chi permette o accetta convinzioni politiche, religiose, etiche, ecc. o comportamenti diversi dai propri | dimostrazione di comprensione o indulgenza per gli errori o i difetti altrui 3.TS dir. il permettere, con un contegno passivo, l’esercizio di un diritto a chi non ne è il titolare 4.CO tempo concesso oltre l’ora o la data fissata: l’assicurazione va rinnovata entro il 15 aprile con una tolleranza massima di una settimana 5a.TS scient. scarto massimo di variazione ammesso tra un valore nominale e il valore reale di una grandezza 5b.TS tecn. limite massimo entro il quale è ammessa una differenza qualsiasi fra ciò che è stato progettato e la sua effettiva realizzazione 5c.TS econ. limite di variabilità ammesso dalla legge sul peso o sul titolo delle monete
Polirematiche
casa di tolleranza loc.s.f. CO bordello, postribolo
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