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  1. Introduzione
  2. Lemmatizzazione e criteri generali
  3. Struttura delle voci
  4. Sillabazione
  5. Qualifica grammaticale
  6. Datazione
  7. Etimologia
  8. Marca d’uso
  9. Omografi
  10. Definizioni e accezioni
  11. Polirematiche
  12. Simboli usati nelle trascrizioni fonematiche

11. Polirematiche

I lemmi che sono parole piene (sostantivi, aggettivi, verbi, pronomi, avverbi) e che costituiscono il primo elemento di locuzioni cristallizzate (polirematiche) hanno alla fine della voce una sezione dedicata a tali locuzioni.
Le polirematiche sono lemmatizzate in neretto e in ordine alfabetico.
Ogni polirematica è un’unità a sé e, di norma, non vengono lemmatizzate insieme forme alternative approssimativamente equivalenti. Le polirematiche costituite da locuzioni verbali sono lemmatizzate col verbo all’infinito.
Quando in una polirematica compare un verbo in forma flessa ciò è dovuto al fatto che tale forma si è cristallizzata in una locuzione nominale, avverbiale, interiettiva, ecc. (es.: mangia e bevi, va e vieni); anche in questi casi la polirematica è comunque incassata sotto il verbo all’infinito.
Le polirematiche sono lemmatizzate e definite sotto il loro primo elemento pieno, e soltanto sotto di esso. Dato che talvolta intere accezioni dei lemmi monorematici sono completamente “coperte” semanticamente da una o più polirematiche, può darsi il caso che, ove tali monorematiche siano secondo elemento di polirematica, quelle accezioni appaiano “mancanti”; per esempio, sotto condizionato non compare nessuna accezione in rapporto con il condizionamento dell’aria: in realtà, tale accezione è coperta dalla polirematica aria condizionata, che occorre cercare nella sua collocazione d’obbligo, cioè sotto aria.
Se il primo elemento della polirematica è costituito da un lemma che è variante di un altro, la polirematica è inserita sotto il lemma principale.
Al testo della polirematica in neretto seguono la qualifica grammaticale e la marca d’uso. Talvolta, prima della definizione, sono inserite la prima datazione e alcune indicazioni etimologiche, quando ritenute significative. La struttura definitoria è analoga a quella delle monorematiche. Se all’inizio della definizione compare il lemma sotto il quale la locuzione è inserita, esso viene abbreviato con l’iniziale puntata. Anche nelle esemplificazioni della polirematica il lemma viene puntato. Lo stesso accade nelle sezioni sinonimi e contrari quando vi compaiono polirematiche che contengono lo stesso lemma sotto cui è inserita la polirematica.
Anche le polirematiche possono essere dotate delle sezioni sinonimi, contrari, di eventuali indicazioni grammaticali e di varianti.
Come si è detto un piccolo gruppo di polirematiche figura anche a lemma autonomo: si tratta per lo più di locuzioni latine o di lingua straniera.
Altri rari casi di polirematiche a lemma autonomo sono rappresentati dalle locuzioni i cui singoli elementi non compaiono a lemma (es. zig zag).


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